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Debàcle degli azzurri nei tornei settimanali. Solo Arnaldi raggiunge i quarti a Barcellona

Un dato incontrovertibile è emerso la scorsa settimana per il tennis azzurro, dietro Sinner si fa tanta fatica. Sia ben chiaro, negli ultimi anni il movimento tennistico italiano ha fatto notevoli progressi. Gli anni bui in cui i giocatori a stento erano tra i primi 50, o addirittura tra i primi 100, del ranking o ci si accontentava di una vittoria di prestigio in un determinato torneo (Pescosolido che battè Agassi, o Gaudenzi che sconfisse Courier, entrambi a Roma), fortunatamente sono solo un brutto ricordo.

Ora le vittorie o quanto meno i piazzamenti sono quasi la normalità. Avere un tennista tra i top, che potrebbe diventare addirittura n. 1, tante giovani promesse e ben 9 atleti tra i top cento, è tanta roba, non tutte le nazioni, pure le più storiche e blasonate di questo sport, possono permetterselo. Eppure attualmente dopo Sinner, sembra non esserci un suo valido competitor, in grado anch’egli di essere tra i primi 10. Lo è stato e ci auguriamo lo tornerà ad essere Berrettini, con la speranza che la caterva di infortuni che lo hanno flagellato e fatto crollare in classica non si ripetano più. Il Romano, rientrato da qualche mese in piena attività, sta cercando di risalire la china, sarà un’impresa durissima ma Matteo è un combattente ed ha il carattere e la tecnica per poterci riuscire. Sarebbe bello, quindi, avere un dualismo tutto azzurro Sinner-Berrettini che si contendano magari la finale di un torneo importante, o che partecipino entrambi alle ATP Finals. Nella viva speranza che tutto ciò accada, il resoconto della settimana tennistica appena trascorsa è povera di spunti, considerata la debàcle dei nostri portacolori, spalmati tra i vari tornei disputatisi, tutti eliminati all’esordio, tra attenuanti ed aggravanti.

Il solo Arnaldi, tra mille difficoltà e un pizzico di fortuna che non guasta mai, è riuscito a raggiungere i quarti del torneo più importante dei tre in calendario durante la settimana, quello di Barcellona. Soprattutto considerata anche una settimana interlocutoria dal punto di vista del calendario, i cui tornei sono schiacciati dal masters1000 di Montecarlo, appena trascorso e il masters1000 di Madrid che sta per iniziare. Dicevamo della manifestazione catalana, un torneo storico e prestigioso, sicuramente di categoria superiore rispetto a quello cui è classificato, ATP500. Il Trofeo Conde de Godo, come è soprannominato, ha sempre avuto una entry list di prim’ordine, quasi da masters1000. Idem quest’anno, soprattutto perché ha visto il grande rientro di Nadal dopo mesi di inattività per infortunio. Rientro non proprio positivo dato che il maiorchino è uscito al secondo turno, eliminato in due set dall’australiano De Minaur. A questo torneo erano presenti: Musetti, che data la sua classifica partiva direttamente al secondo turno, appunto Arnaldi e Cobolli, ai quali si aggiungeva Vavassori che veniva ripescato al posto del russo Khachanov, costretto a ritirarsi per infortunio e che permetteva al torinese di esordire direttamente al secondo turno.

Sfortunato Cobolli a cui toccava subito Nadal, nonostante l’ottima prova, l’azzurro doveva, però, inchinarsi all’ultimo, forse, ruggito del leone, che lo batteva in due set per 6-2 6-3. Il solito Musetti, poi, nonostante l’avversario nettamente alla sua portata, seppure a suo agio sulla terra, disputava un altro match sconcertante, uscendo per l’ennesima volta negli ultimi mesi all’esordio, sconfitto in due set da Carballes-Baena per 7-6 6-4. Come detto secondo turno diretto anche per Vavassori che se la vedeva col più quotato Bautista Agut. Nonostante ciò Andrea giocava un grande incontro, mettendo spesso alle corde lo spagnolo. Vinceva per 6-4 il primo set e anche nel secondo ha avuto il pallino del gioco in mano, salvo farsi brekkare alla fine e perdere per 6-3.

Nel terzo con Bautista Agut ripresosi e rientrato in partita, non c’era storia, Vavassori ammainava bandiera crollando per 6-1 in favore dell’avversario. Il solo Arnaldi, come detto, ha tentato di portare alto il vessillo azzurro. Bravo e fortunato nel primo turno quando sul 5-5 beneficiava del ritiro dell’avversario, il francese Cazaux. Nel turno successivo doveva vedersela con l’ostico argentino Baez, testa di serie n. 8. Matteo riusciva a spuntarla al termine di una battaglia che lo ha visto spesso in difficoltà e sull’orlo della sconfitta, specie nel secondo set. Aveva già perso il primo per 7-5, quando ha recuperato due break di svantaggio, nel secondo e poi annullando 4 match points nel tie-break. Portato la gara in parità per l’azzurro è diventato tutto più facile, Baez crollava mentalmente perdendo il set per 6-2. Tutto semplice, invece, negli ottavi per Arnaldi che passeggiava contro l’altro Argentino Trungelliti, battendolo per 6-3 6-0. Nei quarti, contro il norvegese Ruud, l’italiano pur giocando alla pari per larghi tratti del match, ha dovuto inchinarsi alla maggiore esperienza dell’avversario che portava a casa la partita in due set, 6-4 6-3 lo score.

Proprio il norvegese si aggiudicava il prestigioso trofeo, nella ripetizione della finale di Montecarlo contro Tsitsipas. Nel principato non ci fu storia, il greco dominò la finale, ma in Catalogna le cose sono andate in maniera completamente diversa. Stavolta Ruud ha fatto tesoro di quella sconfitta, ha cambiato completamente tattica ed alla fine ha avuto ragione dell’avversario, 7-5 6-3 la partita in suo favore. L’altro torneo settimanale, categoria 250, si giocava a Bucarest, qui erano presenti: Sonego, Nardi e Darderi, tutti eliminati al primo turno. Continua il periodo negativo di Sonego che contro il diciassettenne brasiliano Fonseca, n. 276 del ranking, riesce nell’impresa di farsi battere inopinatamente in due set, per 7-6 7-5, lasciando davvero una brutta impressione. Sfortunato Nardi che deve arrendersi al terzo set a causa di infortunio, contro l’altro brasiliano, nonché avversario temibile, Seyboth Wild. Dopo aver ceduto il primo set per 6-3, l’azzurro tornava in partita aggiudicandosi il secondo al tie-break. Quando, però, aveva ormai il match in pugno, con un break in suo favore nel terzo, ecco l’infortunio che lo ha costretto ad un’amara ed incredibile sconfitta, sia pure soltanto al tie-break.

A Darderi, stavolta, non è riuscita l’impresa di battere l’argentino Navone, l’azzurro molto nervoso e falloso ha giocato una brutta gara, perdendo in due set per 6-2 6-3. Il Tiriac Open è stato vinto dall’ungherese Fucsovics che pare si sia lasciato alle spalle il periodo negativo. In due set, seppure abbastanza equilibrati (6-4 7-5), ha battuto proprio l’argentino Navone, alla sua prima finale in un torneo del circuito ATP. Il terzo ed ultimo torneo, non per ordine d’importanza, sempre di categoria 250, è andato in scena a Monaco di Baviera.

Cancellatosi all’ultimo momento Berrettini che ha preferito prepararsi meglio per Roma, saltando pure Madrid, l’unico italiano in tabellone è stato Passaro, già bravo a qualificarsi ma che nulla ha potuto all’esordio contro il padrone di casa Molleker che ha avuto la meglio sull’azzurro per 6-4 6-2. Dato per grande favorito Zverev, il tedesco veniva eliminato nei quarti, in due set, dal cileno Garin, spedito a casa, a sua volta in semifinale da Fritz. Torneo che veniva vinto da Struff, giunto a sorpresa ma meritatamente in finale, per la gioia degli organizzatori. Il tedesco si era sbarazzato senza tanti complimenti in semifinale di Rune per poi ripetersi contro l’americano Fritz, nell’atto finale, aggiudicandosi il BMW Open di Monaco per 7-5 6-3.

Senza particolari scossoni la classifica, immutate tutte le prime 10 posizioni. Djokovic sempre n. 1, seguito da Sinner n. 2, Alcaraz n. 3, Medvedev n. 4 e Zverev n. 5. Ruud nonostante la vittoria di Barcellona resta n. 6, fermo anche Tsitsipas al n. 7. Rublev si conferma al n. 8, idem Hurkacz n. 9 e Dimitrov n. 10. Per quanto riguarda gli altri italiani, Musetti perde ben 5 posizioni e scende al n. 29, mentre, di contro, ne guadagna 4 Arnaldi grazie ai quarti di Barcellona, ora n. 36. Scende di un gradino Sonego che si attesta al n. 52, sale, invece, di 4 posti Darderi, si piazza al n. 60 e scavalca Cobolli, che perdendo 2 posizioni ora è n. 64. Nardi con 3 posizioni perse, scende al n. 84. Fognini sale di un gradino e ora è n. 94, stabile Berrettini al n. 98 che chiude la top cento degli italiani.

ROBERTO ERRANTE