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L’ultimo saluto ad Enzo Catapano. E la corsa liberatoria del capitano

L’ultimo saluto ad Enzo Catapano

In una domenica soleggiata ma fredda, al San Francesco è andata in scena la gara valida per la 34° giornata tra Nocerina e Latte Dolce Sassari. Partita senza storia vinta dai molossi per 2-0 caratterizzata da due momenti particolari anche se differenti tra loro, entrambi con un grado di emotività molto intensa.

Ad inizio gara la Nocerina attraverso gli altoparlanti dello stadio, ha irradiato la voce dell’indimenticato Enzo Catapano, storico telecronista rossonero passato a miglior vita in settimana. Persona garbata, dal vocabolario forbito, il buon Enzo ha lasciato ai posteri tante chicche, tra le tante quella che mi ritorna speso in mente è la presentazione di una gara di campionato tra Nocerina e Siracusa: ” gentili amici in un San Francesco avvolto da un cielo plumbeo quasi fosse un quadro di Monet, vi giunga il più cordiale saluto”.

Buon viaggio Enzo e saluta con affetto tutti i molossi in paradiso.

Al minuto 87 l’altro momento davvero toccante. L’uomo simbolo della Nocerina di queste ultime stagioni, Agostino Garofalo, prende palla per la battuta di un calcio di punizione dai trenta metri. In tanti vorrebbero calciare, ma tutti sanno che il piede sinistro del terzino molosso non ha eguali in questa categorie e non solo. Cosi uno ad uno si allontanano dalla palla ed il buon Agostino, facendola girare sulla barriera, l’insacca imparabilmente alla destra di Carboni.

A seguire una corsa a perdifiato lunga 70 metri, per festeggiare sotto la curva, quella curva dalla quale in momenti decisamante peggiori, è stato eletto idolo indiscusso, per qualità tecniche, spessore umano ed un amore incondizionato per i colori rossoneri.

Domenica forse, si è conclusa nel modo più bello possibile, l’avventura da calciatore con la Nocerina, di un professionista esemplare, che scelse senza ritrosie Nocera e la Nocerina, per chiudere una carriera che lo ha visto calcare i campi più prestigiosi di tutto il panorama italiano.

In sala stampa poi, alla domanda di un impertinente giornalista, si scioglie fino alle lacrime lasciandosi trasportare dalle emozioni, rimarcando candidamente il legame fortisimo che lo lega alla piazza.

Non esistono più le bandiere? Forse. Ma Agostino Garofalo da Torre Annunziata, quaranta primavere il prossimo 29 settembre, rimarrà di diritto nella top ten, dei calciatori più amati della Nocerina.

Lorenzo Orefice; AtletaMagazine.it