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La spiaggia di Mugoni, la Volpe e l’uva, e i due saraghi indigesti di Uri

Ci siamo dedicati un fine settimana in una delle cittadine più caratteristiche della Sardegna, Alghero, per poi raggiungere Uri.

Inizia sulla fantastica spiaggia di Mugoni, con relativo bagno nelle acque gelide del mare isolano , il lungo week end sardo, in compagnia dell’amico fraterno Ciccio Cuomo, raggiunti in un secondo momento dal resto della truppa. Con un tour di soli 9,5 chilometri a piedi, abbiamo apprezzato le bellezze lasciate sull’isola dalle varie dominazioni succedutesi nei secoli, e conosciuto tanta gente allegra. Le persone che vivono al mare lo sono sempre un pó di più.

Mangiato divinamente pesce e formaggi tipici, “clamorosi” quelli gustati presso il ristorante la Volpe e l’uva, con Vermentino e Cagnulari a far da corollario. Inoltre, amabilmente chiacchierato con uno stimato imprenditore nocerino doc, persona perbene, sull’isola per impegni di lavoro. In testa però, sempre un chiodo fisso, tornare a casa con i tre punti.

E invece, proprio questo non ci è riuscito. I “due saraghi” gentilmente offerti dai simpatici Uresi, hanno rovinato il nostro fine settimana, anche se, ad onor del vero, più degli isolani ci hanno pensato i vari Rossi, Guida e compagnia bella.

Partita giocata tra pecore e ulivi, con 36 gradi all’ombra, in mezzo a gente che nonostante il caldo infernale, ha continuato a bere birra come se non vi fosse un domani, il tutto per accompagnare un pasto leggero leggero “cinghiale e fagioli”. AIÒ!

Al netto di tutto però, di questa tre giorni sarda restano sensazioni piacevoli, un gruppo di redazione fantastico, preparato e sempre sul pezzo, ed un abbronzatura che di questi tempi è quasi un vanto.

Restano purtroppo, anche dubbi e domande meritevoli di risposte certe: 1) com’è possibile che una squadra come la Nocerina abbia sofferto sempre contro le ultime della classe (Boreale, Anzio ed Uri) squadre dal tasso tecnico pari a zero? 2) come si possono sbagliare dei goal come quello di Michele Guida e dormire tranquilli la notte? 3) come si può spiegare una metamorfosi così clamorosa e relativa sconfitta, dopo un dominio completo e assoluto per circa settanta minuti?

Domande alle quali ognuno a modo proprio, ha cercato risposte. La verità vera, rimarrà sempre chiusa all’interno dello spogliatoio. Luogo sacro, dove si forma l’anima di una squadra che ne determina poi, inevitabilmente l’indirizzo di una stagione e relativamante quella dei suoi sostenitori…


Lorenzo Orefice; AtletaMagazien.it